Mike Nelson – L’Atteso
Mike Nelson - L'Atteso
a cura di Samuele Piazza
Binario 1 | OGR - Officine Grandi Riparazioni
Mike Nelson - L'Atteso
a cura di Samuele Piazza
Binario 1 | OGR - Officine Grandi Riparazioni
C'è chi dice che le cose e i luoghi abbiano un'anima, e c'è chi dice non ce l'abbiano; io non oso pronunciarmi
H.P. Lovecraft, La Strada, 1920
L’Atteso, la prima mostra personale di Mike Nelson in una istituzione italiana trasforma in un “luogo altro” le OGR grazie a un’installazione su larga scala che va a occupare l’intera navata del Binario 1 con un poderoso intervento.
Primo tassello del percorso di visita è una piccola scultura, Untitled (intimate sculpture for a public space) (2013) che accoglie il visitatore nel foyer. La scultura, con la sua presenza intima e discreta, si contrappone al nuovo lavoro visibile attraverso la vetrata d'accesso.
Oltrepassata la soglia, ci si trova all'interno di un ambiente buio dove, tra una distesa di macerie pressate, stazionano una ventina di automobili parcheggiate, coperte di polvere, in stato di abbandono. Non è chiaro perché le macchine siano in questo stato, ma diversi oggetti che raccontano le memorie dei loro possessori reali o immaginari sono ancora distribuiti tra i sedili e portano traccia del passato del luogo.
Una struttura narrativa emerge dalle modifiche dell'architettura in relazione alla storia dell'edificio e agli oggetti attentamente selezionati dall'artista e da lui trasformati in sculture, per creare un'articolata stratificazione di senso. I livelli di lettura si sedimentano come le stratificazioni materiali che formano il terreno e la patina che ricopre gli oggetti, mentre tra le crepe dei sedimenti emergono possibili molteplici interpretazioni, tra il viaggio onirico e la fantascienza.
Ogni comprensione ultima è negata e ogni risoluzione definitiva volutamente evitata. Il visitatore è invitato a inserirsi nei vuoti offerti e a trovare il suo percorso personale, dopo aver esplorato liberamente gli elementi presenti nell'installazione, e i tanti vicoli ciechi aperti, andando a costruire una narrazione individuale che lo porti a una propria comprensione del luogo.
L'Atteso unisce e stratifica fonti di ispirazione diverse in un continuo gioco di rimandi in cui diverse suggestioni si ampliano e contraddicono a vicenda. Un passato recente e una dimensione quasi archeologica, o l'immagine di un prossimo futuro, si uniscono materializzando un presente distopico.
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