La natura ama nascondersi
La natura ama nascondersi
con Chiara Guidi
La cura del mondo di Associazione Doppiozero di Marco Belpoliti
14 dicembre h 17:30
A cura della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
In teatro guardare è già l’inizio di una storia. Un inizio dettato dal principio del fare e dell’interpretare: come un artigiano che compie con il cuore qualcosa. Tempo fa, in agosto, mi sono rivolta agli adolescenti, cittadini della città nella quale vivo e con loro è nata una scuola: la Scuola Grande, allo Sferisterio della Rocca di Cesena, davanti al muro imponente che lo delimita. Il muro sembrava fermo e silenzioso (come una bottiglia di acqua): in realtà era un fermento di attività. Lo abbiamo guardato con cura nella sua vibrante immobilità per restituire allo sguardo la responsabilità che gli spetta. Questo ha dato vita ha un sentimento di apparizione: un’insorgenza spontanea delle cose pronta a dileguarsi appena si cercava di ridurla alla sua concretezza materiale.
Questa Scuola è detta Grande perché nuda, al grado zero della tecnica per “vedere e sentire” cosa il muro racchiude, la sua ragione invisibile di cui il mondo visibile non è che la manifestazione esterna di quel nascosto che è sempre parziale. Ci siamo ritrovati come cittadini, per esercitarci a esaminare con cura quello che avevamo sotto gli occhi.
Non lo abbiamo fatto per produrre qualcosa ma di fronte a quel muro “pittura muta”, che si sottrae allo sguardo dietro l’apparenza, è nato un legame tra abitanti di una stessa città che, in modo invisibile, ha reso inattuale il presente.
Chiara Guidi è la terza ospite, dopo Gabriella Caramore e Donatella di Cesare, della rassegna "La cura del mondo" curata da Associazione Doppiozero di Marco Belpoliti; l’assoluta egemonia di una prospettiva economicistica ha avuto come prima conseguenza quella di sfaldare la possibilità di legame sociale e di promuovere una visione individualista e competitiva. Negli ultimi anni risultano evidenti i costi culturali e sociali, ma anche economici, di una modalità consumistica di abitare il mondo che non interroga le conseguenze del suo agire. Il riscaldamento globale appare come un’ultima chiamata, un invito non a operare correzioni parziali e aggiustamenti, ad adottare nuove strategie, ma a cambiare radicalmente la prospettiva e l’orizzonte di senso. Parlare di cura significa parlare di responsabilità comuni, di legami, di contaminazioni. È essenziale che il discorso torni ad abitare il mondo e che lo faccia partendo da una messa a tema dei nodi che testimoniano lo sfilacciarsi del discorso sociale. Questi quattro incontri provano a annodare un’idea astratta di cura del mondo a una messa a tema dell’altro fuori di noi e della relazione come condizione di possibilità di una partita necessaria.
BIOGRAFIA
Fondatrice – con Romeo e Claudia Castellucci, e con Paolo Guidi – della Socìetas Raffaello Sanzio, oggi Societas, Chiara Guidi sviluppa una personale ricerca sulla voce come chiave drammaturgica nel dischiudere suono e senso di un testo collaborando con musicisti quali Scott Gibbons, Michele Rabbia, Daniele Roccato, Francesco Guerri, Giuseppe Ielasi. Tale ricerca elabora la propria tecnica sia in produzioni per un pubblico adulto, sia in una specifica concezione di teatro d’arte infantile, che vanta spettacoli storici quali Buchettino, da Charles Perrault. Tra le opere più recenti: Edipo re di Sofocle. Esercizio di memoria per 4 voci femminili e Il regno profondo. Perché sei qui?, lettura drammatica che la vede in scena con Claudia Castellucci, autrice del testo; oltre a La terra dei lombrichi. Una tragedia per bambini (da Alcesti di Euripide), Fiabe giapponesi e Edipo. Una fiaba di magia (quest’ultimo diretto con Vito Matera). Ideatrice degli osservatòri Màntica e Puerilia al Teatro Comandini di Cesena, è inoltre autrice dei volumi: Buchettino, con i disegni di Simone Massi, Orecchio Acerbo (2014), La voce in una foresta di immagini invisibili (Nottetempo, 2017) e, con Lucia Amara, Teatro infantile. L’arte scenica davanti agli occhi di un bambino (sossella editore, 2019). A Chiara Guidi sono andati, tra gli altri, un Premio Ubu Speciale nel 2013, il Premio Lo straniero nel 2016 e l’Eolo Award 2020 Riconoscenza.
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