Raffaela Naldi Rossano | Tentacular Bed
Raffaela Naldi Rossano | Tentacular Bed
PERFORMANCE
Mercoledì 24 settembre 2025 | H 19.00, 21.00 e 23.00
Apertura porte H 18.30
Ingresso libero, fino a raggiungimento capienza
COSTELLAZIONE FAMILIARE
Sabato 13 settembre 2025 | H 14.00 - 17.00
Ingresso gratuito, prenotazioni disponibili
ACCESSO AL BEHIND THE SCENE
Da lunedì 15 a giovedì 18 settembre 2025 | H 17.00 - 19.00
Ingresso libero, fino a raggiungimento capienza
Binario 1 | OGR Torino
Qual è lo spazio tra di noi?
Il mare che ci separa, ci riunisce, ci fa abitare insieme o separati?
To leave or To stay.
Le OGR Torino ospitano Tentacular Bed: on Moving, making of della prima sceneggiatura di Raffaela Naldi Rossano per la sua omonima piattaforma scultorea (2018-ongoing).
Le sculture che compongono il lavoro sono oggetti transizionali pensati dall’artista per trasformare lo spazio in cui sono installati, il Binario 1 delle ex Officine Grandi Riparazioni, in un campo relazionale: le opere prendono la forma di un grande letto collettivo, una piattaforma di negoziazione componibile e in movimento, composta da sculture con la doppia funzione di strumento di accoglienza e strumento musicale. Il letto collettivo, formato da frammenti modulari in cui si può costantemente negoziare la distanza tra i corpi, diventa per l’artista una proposizione per uno spazio generatore di relazioni e narrazioni multiple.
Tentacular Bed nasce dalla volontà dell’artista di creare uno spazio intermedio tra la casa e il litorale, una casa “in movimento”, che l’artista ha iniziato nel 2017 quando ha deciso di utilizzare la dimora della nonna materna abbandonata, rovina non abitabile, come piattaforma di creazione, sperimentazione, ridefinizione del concetto di abitazione e della conseguente creazione di relazioni di affettività che nascono da nuovi modelli di coesistenza e di vita comune.
Le forme irregolari delle dieci sculture sono state realizzate dall’artista a partire da una cartografia immaginifica che unisce mappe con temporalità diverse, digitali e immaginarie, che guardano alle masse d’acqua del Mediterraneo e dell’originario Oceano Tetide, in una continua rinegoziazione dei confini. In questo rimappare, gli spazi si stratificano e si offrono come luoghi di possibilità in cui corpi diversi entrano in risonanza in base alla loro posizione, alla loro distanza o prossimità.
La sceneggiatura scritta e diretta dall’artista per le OGR Torino invita un gruppo di collaboratori a partecipare nell’esecuzione collettiva di una composizione narrativa aperta e in divenire, che prende spunto dal mito e dalle storie orali del bacino del mediterraneo.
L’ambiente espositivo non viene usato come mero spazio di mostra ma diviene un set in movimento, usato come setting terapeutico: legandosi ai suoi studi in psicologia, l’artista ha deciso di utilizzare la modalità delle costellazioni familiari come metodologia compositiva alla base della movimentazione delle sculture e dei corpi nello spazio.
La narrazione si articola in tre momenti e si sviluppa a partire dallo studio del desiderio nelle relazioni fra il sé e l’altro in tempi diversi: l’incontro, la separazione e il ricongiungimento. Le OGR Torino, originariamente luogo di riparazione di treni, diventano simbolicamente uno spazio di ricostruzione in cui svolgere il processo di composizione della drammaturgia.
L’artista ha elaborato una nuova sceneggiatura, un testo poetico che unisce nuovi versi a una serie di rielaborazioni di materiali storici. Nella scrittura emergono citazioni da alcune villanelle napoletane, un genere musicale nato nella città partenopea, e frammenti di antiche composizioni sonore originate come invocazioni a divinità si uniscono a versi contemporanei ed epitaffi storici, in una interconnessione di lingue e di metriche che fa collassare le temporalità lineari, in un costante ritorno e compenetrazione di fonti diverse. La voce riattualizza echi lontani, li sovrappone, e riverbera nello spazio.
A partire dal materiale testuale l’artista ha invitato alcuni compositori a scrivere degli spartiti per accompagnare le parole. Le composizioni sono appositamente realizzate per le sculture, trasformando le opere in dispositivi per accompagnare le voci: gli strumenti possono essere accordati in multiple chiavi, rispecchiando la natura relazionale dell’opera che cambia a seconda di chi interagisce con lei.
La mostra ospita così un rituale, al tempo stesso collettivo e personale, in the making. Alla base del lavoro la canzone d’amore rappresenta un legante per la narrazione e un’articolazione per accompagnare un'oscillazione tra sentimenti e modi di essere: l’appartenere e l’andar via, longing and belonging, la lontananza e la prossimità, il senso di straniamento e il ritorno a casa.
Lo spazio aprirà per la durata di una notte al pubblico che vorrà unirsi, il 24 settembre. Durante questo arco di tempo le attivazioni drammaturgiche avverranno in tre occasioni, alle ore 19.00, 21.00 e 23.00, ma sarà possibile per il pubblico abitare l’installazione per l’intera apertura dello spazio.
Dopo questo momento il lavoro sarà pronto a viaggiare altrove per trovare nuove configurazioni fisiche, nuove voci che lo possano attivare e nuove forme, in un futuro lavoro video dell’artista.
All’interno del percorso di residenza, sabato 13 settembre dalle 14 alle 17, si terrà una costellazione familiare aperta al pubblico su prenotazione.
Inoltre, durante alcuni giorni del making of del video ci sarà una finestra temporale aperta al pubblico, in cui sarà possibile rispondere a un invito dell’artista per interagire con l’installazione: da lunedì 15 a giovedì 18 settembre, dalle 17 alle 19.
Scritto, diretto e interpretato da: Raffaela Naldi Rossano
Compositor: Luca de Rosa, Luciano Chessa, Sarah Ourahmane
Musiciste: Vanja Contu, Eleonora Savio
Voci: Danilo Pastore, Francesca Idini
Coro: “Cantabile in Coro” della Fondazione Cantabile diretto da Giorgio Guiot
Acting Coach: Alberto Soncini
Costellazioni: Familiari Emanuela M. Vadda
Curatore: Samuele Piazza
Costumi: Serapis