Come nasce una mostra – “Come una falena alla fiamma”

Quando

16 apr 20

giovedì 16 aprile '20

Prezzo

Gratis

Dove

Culture

Come nasce una mostra - "Come una falena alla fiamma"
Immagini inedite e video a cura del Direttore Artistico per raccontare le fasi che caratterizzano i momenti che precedono l’inaugurazione di una mostra.



Per il secondo episodio della rubrica Come nasce una mostra, Nicola Ricciardi, Direttore Artistico delle OGR Torino ci racconta una storia che ancora di più parla di persone e del ruolo fondamentale che hanno nello sviluppo di progetti artistici: una storia che parla di un gruppo di persone provenienti dal mondo della musica, degli eventi privati e del teatro.

Se nel primo episodio il Direttore Artistico ci aveva fatto viaggiare indietro nel tempo fino al 30 settembre 2017, ai giorni che avevano preceduto la riapertura delle ex officine grandi riparazioni di Torino, nel secondo racconta del lavoro per allestire la prima mostra Come Una Falena Alla Fiamma.

Come una falena alla fiamma, Like a Moth to a Flame, è il titolo del grande progetto espositivo realizzato in collaborazione da OGR Torino e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e che ha inaugurato il 3 novembre 2017 nelle sedi delle due istituzioni torinesi. 

Come una falena alla fiamma è un progetto ambizioso, firmato da tre curatori internazionali d’eccezione, chiamati a lavorare insieme per la prima volta confrontandosi con la città di Torino e il suo importante patrimonio artistico: Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, Mark Rappolt, redattore capo della rivista inglese Art Review, e l’artista britannico Liam Gillick.

La mostra si pone l'obiettivo di creare un ritratto della città di Torino a partire dagli oggetti che la città stessa e i suoi residenti hanno collezionato. Come una falena alla fiamma si articola in un percorso attraverso la Collezione della Fondazione per l’arte Moderna e Contemporanea CRT e della Collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in dialogo con un nucleo di opere conservate in alcune delle maggiori istituzioni museali pubbliche della città, tra cui il Museo Egizio, Palazzo Madama, MAO – Museo d’Arte Orientale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Castello di Rivoli-Museo d'Arte Contemporanea, che, per l’occasione, verranno esposte alle Officine Grandi Riparazioni e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in un gioco di contaminazioni reciproche tra opere d’arte contemporanea e opere dei secoli passati. La contaminazione tra linguaggi diversi continuerà anche in alcune delle sedi museali coinvolte: il Museo Egizio e Palazzo Madama diventeranno infatti sedi espositive d’eccezione per alcune opere contemporanee.

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"Avevamo deciso da subito di complicarci la vita, portando la struttura a battesimo con un progetto pantagruelico: un progetto che raccoglieva in sé un centinaio di opere, 3 curatori, 5 istituzioni che dovevano collaborare tra loro. Non avremmo certamente realizzato questa mostra senza la collaborazione strettissima con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

Come Una Falena Alla Fiamma è stata una mostra che ha parlato di contemporaneo e non solo, una mostra che portava all’interno delle OGR Torino opere del Museo Egizio, di Palazzo Madama, del Castello di Rivoli, della collezione della GAM. Immaginate tutto questo come prima mostra, quella che segnerà gli standard di tutte le mostre a seguire. Era la prima volta in cui ci aprivamo al mondo, sia nel lavoro che doveva portare alla creazione del progetto, sia agli spettatori che sarebbero e che sono venuti: ricordo migliaia e migliaia di persone che transitavano nei Binari delle OGR.

Di Come Una Falena Alla Fiamma non avremmo nulla, né il ricordo bellissimo che ne abbiamo oggi senza le persone: un team eterogeneo che veniva dal mondo della musica, del teatro, dei grandi eventi.

Perché quella qualità unica che ebbe quella mostra, quella sorta di visione anche folle - perché ci vuole della follia pensare di fare come prima mostra una mostra così complicata - non sarebbe stato possibile senza di loro, proprio con la loro capacità di immaginazione, con quella sorta di duttilità e versatilità data dal provenire da mondi diversi da quello dell’arte: questo miscuglio è quello che ha reso possibile quella magia di cui potete vedere le immagini e alla quale abbiamo dedicato una pubblicazione che uscirà in autunno.

All’interno dei progetti ma soprattutto all’interno delle #istituzioni, la differenza la fanno le persone. Credo fermamente che le istituzioni non sarebbero nulla senza le persone che ci sono dietro e quella è stata la lezione più importante che ho imparato."

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