Come nasce una mostra – OGR One-Year Anniversary

Quando

14 mag 20

giovedì 14 maggio '20

Prezzo

Gratis

Dove

Officine Nord

Come nasce una mostra - OGR One-Year Anniversary
Immagini inedite e video a cura del Direttore Artistico per raccontare le fasi che caratterizzano i momenti che precedono l’inaugurazione di un evento per generare un’inedita esperienza virtuale per il pubblico.



Questa settimana non vi raccontiamo di come nasce una mostra, piuttosto di come si organizza una festa di compleanno. Il compleanno in questione è ovviamente il nostro, quello delle OGR Torino, che nel settembre 2018 andavano a compiere un anno e a spegnere la sua prima candelina.

Per l’occasione abbiamo organizzato un grandissimo evento che ha coinvolto tutti i nostri spazi per due giorni e che ha avuto per noi il significato di rappresentare tutto il primo anno di lavoro. Nacque così OGR One-Year Anniversary, un progetto molto ambizioso e disegnato nei minimi dettagli per tre mesi in cui abbiamo messo insieme progetti estremamente eterogenei ma che hanno raccontato la voglia di OGR di andare a mischiare le arti visive con le arti performative.

In quei giorni riuscimmo a raccontare una storia complessa e bellissima, una storia costellata di persone, di idee, di momenti e di piccole corse contro il tempo, ma che ci stanno portando pian piano quasi a compiere nel settembre di quest'anno tre anni di vita, una storia quindi ancora tutta da scrivere, tutta da vivere.

Racconta Nicola Ricciardi, Direttore Artistico delle OGR Torino.
"Prima voglio raccontarvi di come abbiamo costruito quei due giorni: è stato un lavoro di tre mesi in cui la nostra idea è stata quella di mettere insieme progetti estremamente eterogenei ma che raccontassero la voglia di OGR di andare sempre a mischiare le arti visive con le arti performative.

 Avevo deciso di dare movimento alla mostra che avevamo a quei tempi al binario 1, la mostra di Rokni Haerizadeh,di cui ho raccontato la settimana scorsa e invitiamo l'artista insieme ai suoi due più stretti collaboratori Ramin e Hesam, a creare una sorta di performance che poi si è trasformata in un “book signing” molto animato in cui gli stessi artisti andavano a intervenire non solo firmando ma proprio ritagliando le pagine dei propri libri che venivano poi regalati a chi si presentava al nostro bookshop, oltre a quello decidemmo di allestire nel binario 2 una performance che doveva essere l'estensione di un altro nostro progetto Dancing is what we make of falling, chiediamo a Ligia Lewis, una delle più importanti coreografe e performer a livello mondiale, di fare un lavoro che non era inedito ma che nel nostro spazio assunse una forma completamente diversa, una performance bellissima di cui potete vedere delle bellissime immagini sul sito ogrtorino.it.

 Nel Duomo decidemmo invece di allestire una sorta di grande video installazione che era un omaggio al teatro e alla danza coinvolgemmo infatti Anna Cremonini e Torino Danza in un progetto che portava l'interno del Duomo una performance del 2011, una piece teatrale chiamata “Inside” e firmata dal grandissimo Dimitris Papaioannou che trasformò quello spazio per due giorni in una sorta di  palcoscenico in cui invece di avere delle persone fisiche che recitavano avevamo questa enorme videoproiezione in cui però le persone erano a grandezza naturale, un’esperienza veramente veramente unica.

Poi ovviamente non poteva mancare la musica non poteva mancare per noi il coinvolgere i sodali di sempre ovvero gli amici del Festival Club To Club. Con loro decidemmo di allungare la nostra collaborazione agli Stati Uniti in particolare al “Warm Up” un Festival di New York di arti visive e performative del MoMa PS1, che per noi era sempre stato una fonte di ispirazione e sui contorni del quale abbiamo disegnato l'intero progetto OGRSoundSystem.

Coinvolgemmo infatti uno dei loro curatori, Dean Bein e con lui faccemmo una serie di talk e disegnammo a sei mani la Line Up di quella che doveva essere la prima delle due serate, una Line Up che vedeva dei grandissimi protagonisti della musica Avant Pop internazionale: Ben Ufo, Hunee, Jlin, che fecero ballare 2500 persone fino alle 3:00 del mattino.

Però il giorno dopo la domenica doveva esserci quella che era in qualche modo la torta di compleanno, l’evento clou di quella manifestazione che era il nostro compleanno. Infatti avevamo convinto i Baustelle, una band a cui ci eravamo già legati nel corso del primo anno di vita di OGR, a fare il loro concerto conclusivo: si sarebbero infatti dovuti sciogliere come band, proprio sul nostro palco. Un evento unico che ad oggi è stato quello che più rapidamente e andato sold out nella storia delle OGR. Ci aspettavamo quindi 2700 persone che non vedevano l'ora di partecipare a questo concerto che diventava anche il modo non solo di dire un addio, un arrivederci ai propri fan ma anche il modo per i Baustelle di omaggiare un album per loro seminale come Amen, che proprio in quel mese compiva 10 anni di vita.

Questo, che doveva essere il nostro evento clou, è proprio quello che, come dicevo all'inizio di questa chiacchierata, stava per saltare per un piccolo dettaglio. 

La scena è un po questa: alle 11:00 del mattino quando iniziano ad arrivare ai tecnici per montare le luci di quello che sarebbe stato il concerto serale ci accorgiamo subito che c'è qualche problema. Io non mi dimenticherò mai quando a mezzogiorno mi arrivò sul telefono il messaggio del manager dei Baustelle che recitava molto laconicamente vieni qua abbiamo un problema. Quando arrivai in sala mi dissero che c'era una totale incompatibilità tra il sistema luci che avevano progettato e il nostro impianto audio. Per farla breve o avevamo l'audio o avevamo le luci, non una situazione ideale a poche ore da quello che doveva essere il concerto conclusivo di una grande festa. Sbattemmo la testa contro tutti i muri e cercammo di fare fronte al problema ma non c'era modo, bisognava necessariamente andare a costruire un nuovo impianto elettrico, però mancavano veramente poche ore non solo alle prove ma al concerto stesso. Ci mettiamo allora io e Giuseppe Baldari, il nostro direttore di produzione, a telefonare a chiunque avesse mai anche solo maneggiato una presa di corrente e che avevamo incontrato nella nostra vita, cercando una brillante intuizione. L’intuizione migliore ce l’ebbe, come quasi sempre avviene, lo stesso Giuseppe, a cui venne in mente di chiamare un suo amico in Rai, chiedemmo di andare ad affittare uno dei gruppi elettrogeni che la Rai si porta dietro quando deve fare le dirette in esterno. Per miracolo riusciamo a trovare l'autista che guidava il camion che portava in giro per la città il gruppo elettrogeno e a deviare la sua corsa fino alle OGR, questo gruppo elettrogeno arrivo alle 2:00 e dovevamo ancora fare le prove per riuscire a fare il concerto. Com'è come non è, riuscimmo in maniera miracolosa (la storia di OGR è costellata di miracoli come questi) a costruire questo nuovo circuito e a far si che non solo venissero le prove ma che anche il concerto avvenisse in tempo. 

Fu un concerto memorabile sicuramente anche per questo piccolo incidente evitato, ma più che altro perché in quei giorni riuscimmo veramente a raccontare una storia, una storia complessa e bellissima, una storia che come ho raccontato fino ad oggi, è sempre stata costellata di persone, di idee, di momenti e di piccole corse contro il tempo, ma che ci stanno portando pian piano a compiere nel settembre di quest'anno tre anni di vita, una storia quindi ancora tutta da scrivere, tutta da vivere".

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Il progetto nasce nell'ambito del progetto OGR is digital: le OGR Torino si raccontano attraverso contenuti inediti e attività per il pubblico. Con lo sguardo rivolto al futuro, le OGR intendono narrare la vocazione che ne compone e definisce le molteplici anime culturali. Non solo arte, musica e tecnologia, ma anche il rapporto e l’interazione con il pubblico, al centro degli spazi sia fisici che virtuali.


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