OGR Torino dedica uno spazio al racconto della propria storia.
Un viaggio dal 1885 ai giorni nostri realizzato grazie alle memorie degli ex lavoratori intervistati dai ragazzi degli Istituti Superiori Berti e Cavour di Torino, e ospitato in uno spazio ispirato a un lungo vagone ferroviario.
Alle sue origini casa di quella “aristocrazia operaia” orgogliosa del suo lavoro, parte sostanziale nello sviluppo dell’industria torinese, oggi sede di mostre, esperimenti musicali, progetti culturali e didattici, e polo di innovazione proiettato verso il futuro: le OGR sono sempre rimaste per Torino un luogo di creazione i cui cancelli si sono aperti per veder passare vecchie vaporiere, maestranze specializzate e oggi, il pubblico internazionale dell’Arte e della Tecnologia.
Portando idealmente a compimento il grande progetto di ristrutturazione avviato nel 2014, oggi OGR Torino dedica un nuovo spazio al racconto della propria storia, con
com'era com'è, un'area ispirata a un lungo vagone ferroviario, che invita i visitatori a compiere un viaggio nel tempo dal 1885 fino ai giorni nostri.
com’era com’è è composto da una serie di
installazioni interattive e immersive, tra cui una postazione di
realtà virtuale che consente di far rivivere al visitatore l’esperienza del lavoro che si svolgeva all’interno dei corpi di fabbrica delle OGR. Queste installazioni, insieme alla struttura che le contiene, sono state progettate da Alice Delorenzi, che ha anche contribuito all'organizzazione dei contenuti, sviluppati dal
Dipartimento Educazione guidato da Roberta Zendrini, curatrice dell’intero progetto.
com’era com’è nasce dal coinvolgimento diretto degli
ex lavoratori delle OGR, intervistati dai ragazzi degli
Istituti superiori Berti e Cavour, e invita a riflettere su ciò che accomuna la memoria e il futuro di questi spazi, su quelle che possono sembrare coincidenze ma che in realtà suggeriscono un legame più intimo e profondo.